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UN ALTRO ASSAGGIO DEL MIO EBOOK?
Un uomo di circa quarant’anni viene
verso di me: ha un bicchiere nella mano sinistra, e con le dita dell’altra mano
ne accarezza lo stelo mentre i suoi occhi curiosi percorrono per intero la mia
figura. Un leggero brivido serpeggia lungo tutto il mio corpo.
Trattengo il
respiro, ora è al mio fianco, non smette di scrutarmi tutta, mi guarda quasi
dentro e intanto poggia la mano destra sull’interno della mia coscia.
Risale
prepotente verso il mio inguine, e mentre lentamente sorseggia il liquido
ambrato dal suo bicchiere, strizza prepotente le labbra del mio sesso fra il
pollice e l’indice e mi guarda negli occhi.
Inconsciamente tendo i muscoli del
ventre per il dolore ma non un solo gemito sfugge dalle mie labbra.
Sostengo
imperterrita il suo sguardo, sento il sudore imperlarmi il labbro superiore ma
non voglio cedere, non voglio abbassare gli occhi per prima, sono troppo
orgogliosa per farlo.
Intanto lui ha mollato la presa, infila
la mano nei miei slip, prende lentamente un chicco di uva e dopo averlo
strusciato per un po’ sul mio ventre se lo porta alla bocca e lo addenta piano.
Non vorrei staccare i miei occhi dai
suoi, ma non ce la faccio più, sono troppo eccitata, guardo il rigonfiamento
dei suoi pantaloni e la mia salivazione aumenta automaticamente.
La mia bocca è all’altezza del suo
inguine, ne sento quasi il calore mentre
lui, col dito medio disegna dei cerchi sempre più larghi intorno al mio
ombelico. Ha le dita imbrattate di me, del mio sudore, del miele che guarnisce
la mia pelle.
Io lo guardo e vorrei leccargliele, lui
mi guarda e le lecca, poi le infila nel mio slip, e fruga, fruga e tasta. Non
posso chiudere le gambe perché ho le caviglie legate. Le mie ancelle sono
tornate, sono sui gradini lì vicine e osservano divertite la scena.
Laura non c’è,
Paolo men che meno, e io vorrei fuggire ma non posso. L’uomo ha tolto le mani
dal mio sesso e mangia da me appoggiando direttamente la sua bocca al mio
corpo.
Ora, anche una donna si avvicina, mi
guarda, si china e appoggia le sue calde labbra sulla mia bocca.
Mi respira, mi
bacia, prova a forzare la mia bocca con la lingua e improvvisamente mi vengono
in mente le parole di Laura: “Ascolta i segnali del tuo corpo e accogli con
gioia tutto il godimento che ne verrà da questa esperienza!”
Rincorro con la mente il ricordo delle
sue parole e lentamente mi abbandono ai miei sensi, ascolto il mio corpo e ne
assecondo le sensazioni.
Non sono più tesa come una corda di violino, mi
sciolgo a quelle mani, a quelle bocche, a quelle persone così assetate e
affamate di me.
Come su un altare, offro me
stessa, mi apro ancora di più e................
da "COME UN DESSERT" di Adriana Riu ©